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Pu er Sheng e Shu: storia dei tè fermentati dello Yunnan

foglie di tè

Pu er Sheng e Shu: storia dei tè fermentati dello Yunnan

Un viaggio tra antiche tradizioni, cultura e sapori unici

Tra le mille sfumature dell’universo del tè cinese, poche sono affascinanti quanto il Pu er, una delle specialità più celebri e misteriose provenienti dalla provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Il Pu er non è solo una bevanda: è cultura, storia, territorio e rito, risultato di innumerevoli secoli di evoluzione e di perfezionamento. Le sue declinazioni principali, Sheng (crudo) e Shu (maturo o cotto), rappresentano due volti complementari di un patrimonio che oggi conquista collezionisti, appassionati e curiosi di ogni parte del mondo.

Origini e affermazione del tè Pu er

La storia del tè in Yunnan affonda le radici in un passato remoto, intrecciato con le leggende delle antiche vie carovaniere, le cosiddette “strade del tè e dei cavalli”, che collegavano la Cina imperiale alle regioni del Tibet, della Birmania e oltre. La regione dello Yunnan è riconosciuta come culla della pianta Camellia sinensis var. assamica, un’antica varietà a foglia larga, Da Ye, che cresce ancora oggi come albero selvatico nelle giungle subtropicali.

Secondo numerose fonti, la raccolta e il consumo del tè fermentato risalgono a circa duemila anni fa, durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), quando le foglie venivano pressate in mattonelle per facilitare il trasporto lungo gli impervi sentieri montani. Il nome “Pu er” deriva dalla città omonima, che fungeva da snodo commerciale e centro di raccolta per il tè destinato all’esportazione.

Lincang e Menghai: Territori d’Eccellenza

Le montagne di Lincang e Menghai sono considerate aree d’elezione per la produzione di Pu Er di alta qualità. Lincang è nota per le sue fitte foreste primarie e per la presenza di alberi di tè ultracentenari; Menghai si distingue per le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli e per l’elevato standard delle tecniche di lavorazione adottate. In queste regioni, la raccolta e la trasformazione del Pu Er seguono rigorosi metodi tradizionali, tramandati attraverso generazioni.

Il Ruolo delle Minoranze Etniche dello Yunnan

La sopravvivenza e la vitalità della cultura del Pu Er sono strettamente collegate al contributo delle minoranze etniche locali, tra cui Dai, Bulang, Hani e Yi. Queste comunità hanno preservato, nel corso dei secoli, conoscenze agronomiche e pratiche di lavorazione che rappresentano un importante patrimonio immateriale. I saperi vengono trasmessi attraverso cerimonie, festività tradizionali e rituali legati al ciclo produttivo del tè, garantendo la continuità delle metodologie originarie.

All’interno di questi gruppi, il tè non è soltanto una bevanda, ma anche un elemento culturale e sociale di primaria importanza. La preparazione e la condivisione del Pu Er costituiscono momenti centrali nelle relazioni di comunità, rafforzando le identità e il senso di appartenenza territoriale. Un antico proverbio locale recita: “Dove cresce il tè, la gente prospera”.

foglie di tè

Il processo di fermentazione: differenze tra Sheng e Shu

Una delle peculiarità del Pu er rispetto ad altri tè è la fermentazione, termine forse improprio in ambito scientifico, ma ormai radicato nella terminologia comune. In realtà, si tratta di una complessa serie di trasformazioni microbiologiche e ossidative che coinvolgono batteri, lieviti, muffe e altri microrganismi presenti nelle foglie e nell’ambiente di produzione.

Pu’er Sheng (生茶): L’ancestrale tè crudo

Il Pu er Sheng rappresenta la forma più antica e naturale di questa tipologia. Dopo la raccolta, le foglie vengono cotte ad una temperatura di circa 65°, per evitare di bloccare completamente l’ossidazione, che sarà fondamentale per la maturazione negli anni a venire; quindi segue l’asciugatura al sole e la pressatura in “torte” o “mattonelle”. Il tè così ottenuto viene lasciato invecchiare, anche per decenni, durante i quali una lenta maturazione microbiologica trasforma profondamente il profilo aromatico.

Il giovane Sheng, di uno/dieci anni  si presenta fresco, vivace, astringente e con note erbacee e floreali, ma con il passare degli anni evolve verso complessità straordinarie: emergono sentori di frutta secca, legni antichi, cuoio, miele e sottobosco. Il valore del Pu’er Sheng è spesso legato all’età e all’origine delle foglie, con le produzioni tradizionali delle montagne di Yiwu, Menghai, Bulang e altre considerate particolarmente pregiate.

Pu er Shu (熟茶): L’innovazione del tè “cotto”

Il Pu er Shu, o “cotto”, deve la sua origine a una rivoluzione relativamente recente nella storia del tè. Negli anni Settanta, per rispondere alla crescente domanda di Pu er invecchiato (all’epoca simbolo di prestigio e status in Cina e a Hong Kong), le officine di lavorazione dello Yunnan svilupparono una tecnica di “fermentazione accelerata”, detta wodui (渥堆). Consiste nell’umidificare e ammassare grandi quantità di foglie, su pavimenti di legno, a temperatura e umidità controllate, favorendo lo sviluppo di microrganismi che, in poche settimane, conferiscono al tè caratteristiche simili a quelle di uno Sheng invecchiato, ma in tempi molto più rapidi.

Il risultato è uno Shu dal colore scuro, quasi nero, dal liquore morbido, terroso, con note di sottobosco, cacao, radici, datteri e funghi. Lo Shu, pur non avendo la stessa complessità evolutiva dello Sheng antico, ha conquistato un pubblico internazionale grazie alla facilità di consumo, al gusto tendenzialmente più dolce e all’assenza di astringenza.

teiera e tazze

Il ruolo delle montagne e dei terroir nello Yunnan

Il carattere straordinario del Pu er è indissolubilmente legato ai territori di produzione. Le montagne dello Yunnan, con i loro microclimi, altitudini, suoli e biodiversità, influenzano profondamente il risultato in tazza. Alcune zone, come le montagne di Yiwu, Lincang, Jingmai, Nannuo, Bulang e Bingdao, sono divenute veri e propri “cru” del Pu er, oggetto di culto (e speculazione) tra appassionati e investitori.

Ogni terroir imprime alle foglie caratteristiche uniche: dolcezza, mineralità, corposità, sfumature aromatiche. Alcuni produttori continuano a raccogliere le preziose foglie da alberi “gushu” (古树), piante antiche che possono superare i 500 anni di età e che danno vita a tè di rara profondità e complessità.

Tradizione, cultura e ritualità del Pu er

Il consumo del Pu er in Cina, e soprattutto nello Yunnan, va ben oltre la semplice degustazione. È un rito sociale, una pratica meditativa, un ponte tra passato e presente. Le torte di Pu er sono spesso regalate in occasioni speciali, tramandate di generazione in generazione o custodite come investimento familiare.

La preparazione tradizionale, attraverso il gong fu cha, valorizza ogni dettaglio: la scelta dell’acqua, l’uso del gaiwan o delle piccole teiere di argilla, i tempi di infusione, la sequenza degli assaggi. Bere Pu er significa condividere tempo, storie, silenzi e profumi.

teiera e acqua

Il Pu er nello scenario contemporaneo

Negli ultimi decenni, il Pu er ha vissuto un autentico boom globale, conquistando mercati in Asia, Europa e Nord America. Collezionisti e investitori acquistano torte rare, spesso battute all’asta a prezzi vertiginosi. Al contempo, la produzione si è modernizzata, con maggiore attenzione alla qualità, alla tracciabilità e alla sostenibilità ambientale.

Non mancano le sfide: dalle frodi alimentari (tè contraffatti o “truccati” per apparire più vecchi), alla conservazione della biodiversità delle antiche foreste di tè, fino alle tensioni tra sviluppo economico e tutela delle comunità locali.

Curiosità e aneddoti

  • Il Pu er è l’unico tè al mondo millesimato (come lo champagne) e che migliora davvero con l’invecchiamento, al punto che alcune torte vecchie di decenni sono considerate veri tesori, oggetto di collezionismo e investimento.
  • In passato, si credeva che il Pu er favorisse la digestione, la longevità e la prevenzione di alcune malattie; queste credenze hanno contribuito al suo status quasi mitico in molte culture asiatiche.
  • La lavorazione del Pu er, specialmente nella versione Sheng, richiede una sapienza tramandata oralmente e una sensibilità quasi artigianale nel saper riconoscere i tempi giusti di ogni fase.
  • Il Pu er, durante il suo trasporto lungo le vie carovaniere, era soggetto a climi, umidità e batteri differenti, che contribuivano a “firmare” il carattere di ciascun lotto.

tè e tazze

Il tè Pu er, nelle sue forme Sheng e Shu, è un universo da esplorare: un viaggio tra storia, natura, cultura materiale e spirituale. Bere un infuso di foglie antiche dello Yunnan significa immergersi in un racconto che si rinnova a ogni sorso, riscoprendo l’armonia tra uomo, terra e tempo. Le sue mille sfumature sono un invito a lasciarsi sorprendere, con rispetto e curiosità, dal fascino senza tempo di uno dei tè più iconici e inafferrabili della Cina.

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