La passione per gli utensili orientali, da infusione del tè, teiera in ghisa, gaiwan, teiera Yixing, negli ultimi anni, ha creato in occidente un interesse sempre più grande.
Sul nostro mercato sono velocemente comparsi oggetti originali, pregiati ma purtroppo anche tanti fake che hanno, diciamo così, confuso un pò le idee dei consumatori. Soprattutto di quelli poco inclini ad informarsi sull’originalità e più propensi a spendere pochi denari.
La mia passione mi ha spinta, sin dall’inizio della mia carriera, a ricercare oggetti originali, sia preziosi che di utilizzo quotidiano.
È fondamentale per me divulgare la cultura del tè con onestà e senza ricorrere a scorciatoie. Ho sempre ritenuto che i miei clienti dovessero avere la possibilità di scegliere solo tra oggetti e tè di alta qualità, che avrebbero portato nelle loro case la vera esperienza che si vive quotidianamente nelle case dell’estremo oriente.
Voglio partire da questo presupposto per parlavi di tutti quegli accessori che nel corso dei millenni hanno accompagnato i consumatori di tè. Lo farò dedicando loro diversi articoli del mio blog. La mia ricerca si basa su letture, studi, testimonianze, viaggi, visite a mostre d’arte e di artigianato orientale.
La mia missione è sempre la stessa, trasmettervi passione per una cultura unica che è riuscita con la sua bellezza e semplicità ad incantare il mondo intero.
È da un po’ che quest’articolo è in bozza tra i miei appunti. Nasce da una necessità pratica. Una domanda che mi viene posta quotidianamente. Anzi due:
-
La teiera in ghisa si può mettere sul fuoco per scaldare l’acqua?
-
Perché le teiere in ghisa costano così tanto?
ph by Japan Trip Refs
Partiamo da due definizioni di origine giapponese
Tetsubin – pentola in ferro – è un tipo di bollitore giapponese.
Si posiziona su un braciere portatile (binkake) alimentato a carbone. Può essere finemente decorato a rilievo e avere una capienza massima di 5 litri.
È in ferro perché si ritiene da sempre, che i migliori il gusto dell’acqua per l’infusione dei tè verdi giapponesi.
La sua origine tra il xvi e il xvii secolo risale al periodo in cui si diffonde l’usanza di bere tè verde in foglia (sencha) e che si sviluppa nel periodo Meiji (xix scec.) nel
Senchado – La via del sencha, una pratica formale, della preparazione e del consumo del tè, contrapposta a quella più formale del Cha no yu, durante la quale si prepara il matcha.
Il tè infuso diventa sempre di più di uso comune e casalingo, per questo motivo, il tetsubin, è, da quel momento, un utensile fondamentale presente in tutte le case.
Da semplice pentola in ferro, nel corso dei secoli diventa oggetto d’arte, artigianale, spesso impreziosito da decori incisi, che ne indicano lo status symbol del proprietario.
Tra il xx e il xxi secolo cominciano ad essere prodotte, soprattutto per il mercato occidentale, teiere in ghisa.
Tetsu kyusu – teiera in ferro, simile al tetsubin solo nella forma.
La teiera in ghisa originale ha un rivestimento interno smaltato, che ci permette di infondere qualsiasi te, perché rimane neutro. Ha un filtro in acciaio a forma di canestrino per posizionare le foglie durante l’infusione.
Non può essere utilizzata al posto del bollitore (tetsubin), non può essere messa sul fuoco per un semplice motivo: il coefficiente di dilatazione dello smalto è diverso da quello del ferro. Più semplicemente, smalto e ferro si dilatano e si restringono in modo diverso, quando sono a contatto con una fonte di calore e quando si raffreddano. Essendo sovrapposti, creerebbero delle crepe, soprattutto nello smalto che potrebbe arrugginire.
Al contrario il tetsubin è di solo ferro, rivestito di un materiale interno, che non lo fa arrugginire, ma che è adatto solo a far bollire l’acqua.
Per rispondere alla seconda domanda, inerente al costo di questi oggetti, vorrei rendere chiara la necessità di acquistare solo utensili (e tè) che vengono prodotti nei luoghi di origine.
Così come non comprerei mai un tè verde matcha, non prodotto secondo i canoni giapponesi e in un altro paese, solo perché costa un quarto di quello originale, non comprerei neanche una teiera in ghisa, per esempio da 600 ml che costa 25/60€, perché è impossibile che sia originale, prodotta in Giappone secondo antiche tecniche e con materiali sicuri.
Quando parliamo di utensili che servono a preparare cibi e bevande, che dobbiamo ingerire, artigianalità e qualità dei materiali sono molto più rilevanti del costo. La domanda giusta da porre al negoziante è: perché questa teiera in ghisa costa così poco? Il perché una vera teiera in ghisa da 600 ml non può costare meno di 140 € ora ve lo spiego io.
Origine e storia
Le più antiche fonderie giapponesi risalenti al xvii secolo, si trovano nelle prefetture di Iwate, Tohoku e Yamagata. Produttrici di armi, negli ultimi cento anni si dedicano alla creazione artigianale di articoli per la cucina, stufe, ma soprattutto diventano famose in tutto il mondo per tetsubin e tetsu kyusu.
Ogni teiera o bollitore originale ha impresso il logo made in Japan, il simbolo della casa madre e nella confezione, un certificato di originalità e garanzia.
Ogni teiera e bollitore originale nasce da un calco di argilla o sabbia, che il decoratore incide a mano con strumenti di precisione. Una volta cotto, per fissare il decoro, nello stampo viene versato il ferro fuso e con movimenti sicuri e veloci viene fatto aderire alle pareti, eliminando l’eccesso. Una volta raffreddato completamente, il calco viene rotto e magicamente appaiono la teiera o il bollitore. Un altro operaio specializzato ha il compito di smaltare la teiera. Questo lungo processo richiede esperienza e manualità, che insieme alla qualità dei materiali utilizzati, rendono ogni singolo oggetto unico e irripetibile.
Vi invito a guardare questo emozionante video girato in una delle fonderie più importanti del Giappone, le cui teiere sono in vendita sia sull’eshop che in negozio.
Un altro motivo, che potrebbe convincervi ad acquistare una teiera in ghisa originale, è la resistenza dei materiali utilizzati al tempo che scorre, immaginatela passare di mano in mano, a generazioni di amanti del tè. Bisogna però averne cura.
Una volta portata a casa, dovrete prepararla al primo utilizzo:
Lavarla, in ogni sua parte, corpo, coperchio e filtro, con acqua tiepida e un sapone per i piatti neutro. Non utilizzate mai spugnette abrasive.
Asciugarla con cura con un panno in cotone o microfibra. Per evitare che ristagni acqua, capovolgerla o lasciarla con il coperchio inclinato per far passare l’aria.
Ogni volta che decidete di utilizzarla, preriscaldatela con acqua bollente per qualche istante, eliminate l’acqua e inserite nel filtro la quantità di foglie necessarie. La proporzione giusta è 7 grammi ogni 500 ml di acqua. Procedete con l’infusione, trascorso il tempo indicato sulla confezione del tè utilizzato, estraete il filtro e godetevi una buona tazza del vostro infuso preferito.
Finito l’utilizzo ripetete la procedura del lavaggio e dell’asciugatura.
Tutti questi sono i motivi per i quali la scelta di una teiera in ghisa originale o di un tetsubin deve essere fatta con la consapevolezza di avere acquistato non solo un oggetto per bollire l’acqua o infondere il tè, ma l’espressione dello spirito giapponese del tè per il quale non vi è prezzo.